Se l’architettura dell’intrattenimento finanziario vuole essere un’architettura dell’eccellenza, l’architettura terrestre è un’architettura della decenza. La prima si svolge nella dimensione dello straordinario, disponendosi come scenario del grande evento, si conforma in funzione della cosiddetta “comunicazione” e ha come mira la produzione di valore di scambio nel marketing del territorio trasformato in merce. La seconda trova il suo campo nell’infra-ordinario, si rivolge alla dimensione del quotidiano, si costruisce e vive nella sfera dell’esperienza, si concentra sul valore d’uso. L’architettura terrestre è un’architettura triste, perché ricerca la capacità di sentire l’angoscia adeguata al salto di qualità che la minaccia ambientale rappresenta, e allo stesso tempo allegra, perché riconosce la terra come dono, la manutiene e ne raccoglie i frutti.

Giacomo Borella
Per un’architettura terrestre
10,00€
9,50€

Disponibile in versione ebook

isbn 9788862421645
collana Costellazioni
numero 1
edizione corrente 2 / 2020
prima edizione 3 / 2016
lingua Italiano
formato 11x17cm
pagine 88
stampa bicromia
rilegatura brossura
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l'autore
Giacomo Borella (Milano, 1964) è architetto e cofondatore dello studio Albori. Ha scritto articoli e interventi, collaborando con diverse testate tra le quali Lo straniero, Gli Asini, Corriere della Sera, Radio Popolare. Recentemente ha curato, per le edizioni Elèuther...

Giacomo Borella (Milano, 1964) è architetto e cofondatore dello studio Albori. Ha scritto articoli e interventi, collaborando con diverse testate tra le quali Lo straniero, Gli Asini, Corriere della Sera, Radio Popolare. Recentemente ha curato, per le edizioni Elèuthera, Architettura del dissenso, un’antologia di scritti di architettura di Colin Ward.

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