L’autore parte dall’ipotesi che, per restituire senso e, dunque, valore urbano alle metropoli, occorra ripartire da una scala diversa: dai territori. Tornare dal virtuale al reale. Dal globale al locale. Dal grande al piccolo. Riportando il discorso d’insieme ai tanti discorsi particolari che lo costituiscono è di nuovo possibile leggere il presente nei piani attraverso i quali si rappresenta: filosofico, politico, economico, culturale. Ciò che non è più rintracciabile nel quadro generale, eccessivamente complesso, impersonale, caotico e sovradeterminato, è di nuovo visibile ad una scala diversa. Nei territori della città, specialmente se ritenuti a torto marginali o periferici, l’urbanità, data per persa su scala metropolitana, torna in qualche caso ad essere reclamata e in molti casi praticata. Così come la lamentazione cieca del pensiero intellettuale contemporaneo, che accompagna impotente e in qualche caso persino compiaciuto il feretro del presente a partire dalla perdita progressiva di senso nelle metropoli, ridiventa discorso, azione politica trasformativa, pratica politica rielaborata mediando ispirazione e contenuti dalle pratiche sociali territoriali. La forza spaventosa e apparentemente incontrovertibile del modello di sviluppo neoliberista non appare, in questa prospettiva, così ineffabile. Le contraddizioni prodotte dalla globalizzazione (Sassen, 2004), aprono il campo a zone temporaneamente autonome (Bey, 1991). A dimensioni dalle quali poter ripartire prospettando possibili, embrionali, uscite dal modello. Bagliori di luce per nuovi paradigmi teorici, che tornino a prospettare un nuovo mondo possibile.

 

Carmelo Albanese
Primavallitudine
Il sentimento di città nelle borgate ufficiali di Roma
16,50€
15,70€
isbn 9788862428347
IAUS
5
4 / 2023
4 / 2023
Italian
16,5x24cm
104
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brossura
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