Borgo Mezzanone è un territorio articolato da continue sovrapposizioni. tra i tracciati regolari della bonifica fascista degli anni Trenta, il borgo storico, i campi coltivati, si trova uno degli insediamenti informali più estesi del paese, sicuramente della Puglia. Qui l’intensità della presenza dei migranti pone la questione del rapporto tra ruralità, etnicità, conflitto e azione pubblica.
Ciò che sostiene corpi, merci, scambi può sembrare privo di qualche forma di ordine, ma non è mai casuale. Genera costellazioni di situazioni ambientali, ecologiche, economiche e sociali specifiche, non semplici da interpretare.
Ripensare a questo territorio con un’attitudine progettuale sfida in modo radicale le competenze che possiamo mettere in campo come ricercatori, urbanisti e progettisti. Abitare l’opacità, apre una discussione nella forma di un testo che raccoglie riflessioni critiche, discorsi, immagini, testimonianze di una forma radicale dell’abitare contemporaneo.
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