Nicola Flora (Campiglia Marittima-LI- 1961) nel 1987 si laurea in architettura nella facoltà dell’Università di Napoli - Federico II. Da allora affianca costantemente l’attività di progettista (che avvia nel 1988 con FGP studio, di cui dal 2007 &egra...
Nicola Flora (Campiglia Marittima-LI- 1961) nel 1987 si laurea in architettura nella facoltà dell’Università di Napoli - Federico II. Da allora affianca costantemente l’attività di progettista (che avvia nel 1988 con FGP studio, di cui dal 2007 è consulente) con una costante ricerca teorica e sperimentale, insegnando in seminari e workshop in diverse università italiane e straniere oltre che presso la scuola napoletana. Nel 1996 diviene Dottore di Ricerca in “Arredamento e architettura degli interni” presso il Politecnico di Milano con una tesi sulle case a patio pompeiane, con relatore Filippo Alison. Dal 1996 al 2000 è docente della Scuola di Specializzazione di “Arredamento e architettura degli interni” presso la facoltà di architettura di Montevideo (Uruguay). Nel 2006 diviene Ricercatore in “Architettura degli Interni” presso la facoltà di architettura di Ascoli Piceno, Università di Camerino. Dal dicembre 2012 è ricercatore presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli, DiARC-Federico II.
Ha pubblicato con i principali editori di settore, nazionali e internazionali, articoli su riviste, monografie e capitoli in lavori collettanei, concentrando prevalentemente la propria ricerca sugli architetti scandinavi (Fehn e Lewerentz, Korsmo e Knutsen, fino ai più giovani Skodvin&Jensen e altri) e su personaggi appartenenti a paesi considerati periferici come l’Uruguay e l’Australia (in particolare su Vilamajò e Murcutt). I principali lavori (su Sverre Fehn e Sigurd Lewerentz) sono stati tradotti in inglese e norvegese da importanti editori internazionali. Negli ultimi anni sta ricercando e sperimentando intorno a sistemi di arredo ibridi e a configurazione variabile in partenariato con diverse aziende si settore italiane, fondando l’associazione MOBILARCH (www.mobilarch.it) che interagisce strettamente anche con l’emergente mondo dei makers e degli auto-costruttori digitali. Parallelamente ricerca e sperimenta sulle riattivazioni dei borghi italiani dismessi, pubblicando saggi in volumi collettanei e di convegni internazionali. Su questo tema ha appena pubblicato per questo editore “I borghi dell’uomo. Strategie e progetti di riattivazione” insieme a Eleonora Crucianelli. Dal 1998 è membro della redazione della rivista internazionale di architettura AREA.
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Juan Mera (Madrid, 1959) è architetto e professore della Scuola di Architettura di Toledo EAT (Spagna), scuola di cui è attualmente direttore dopo quasi vent’anni di insegnamento presso la Scuola di Architettura ETSAM di Madrid. Dal 1985 svolge la attività...
Juan Mera (Madrid, 1959) è architetto e professore della Scuola di Architettura di Toledo EAT (Spagna), scuola di cui è attualmente direttore dopo quasi vent’anni di insegnamento presso la Scuola di Architettura ETSAM di Madrid. Dal 1985 svolge la attività di progettista nel proprio studio di Architettura, a Madrid, con una attività incentrata su progetti per diversi clienti privati e pubblici. Con il suo studio Estudio MH 10 ha partecipato a molti concorsi di progettazione, alcuni dei quali ha vinto ed in alcuni casi arrivando fino alla costruzione dell’opera. Ha realizzato numerosi lavori per cooperative di edilizia. Ha scritto numerosi articoli e alcuni volumi du riflessione teorica sull’architettura, come La casa de los siete lados o Un circulo es un circulo. Ha partecipato alla redazione della rivista Sin Marca scrivendo articoli sotto uno pseudonimo. Mescola costantemente la sua attività di architetto con quella di pittore.
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