“Pensare obliquo” e “progettare obliquo” sono atteggiamenti creativi semplici e al contempo complessi, che vanno conosciuti e alimentati, perché l’obliquità non è una sola, ma una molteplicità di forme d’espressione.
Questo libro non vuole fornire la “ricetta” dell’obliquo, ma indagare su quelle forme di espressività che dell’obliquo si nutrono, attraverso l’esempio di architetti, di opere, di parole e suoni.
Sono molte le tecniche o le formule (pensate e/o spesso spontanee) applicabili nel progetto obliquo, ugualmente efficaci per discipline diverse e anche distanti fra loro. La loro descrizione e gli esempi riportati nel testo permettono così al progettista, anzi al creativo, di tracciare il primo segno su un foglio bianco.