Questo libro affianca riflessioni di progettisti e storici del design, docenti e ricercatori, a progetti realizzati in forma di prototipi che sono nati dalle collaborazioni sorte intorno al Mobilarch-group che, fondato nel 2008, dal 2016 è divenuta un’associazione culturale con lo scopo di promuovere e diffondere ricerche e sperimentazioni intorno al progetto d’arredo, di design e più in generale di pratiche urbane sostenibili e connesse con dinamiche sociali spesso nascenti dal basso, in un tempo come il nostro che non consente più sprechi, vaneggiamenti, ridondanza di forme troppo spesso fini a sé stesse. Tempo che non perdonerà più neanche ritardi (nell’agire concreto) e omissioni (di scelta di parte). I progetti-prototipi che qui presentiamo ad intervallare i saggi di diversi autori sono solo una parte del lavoro fatto con una grande quantità di studenti – punta costruita di una produzione molto più vasta – a cavallo delle scuole di architettura di Ascoli Piceno (SAD-Unicam) e Napoli (DiARC- Federico II). Questi progetti tentano di dare conto delle sinergie nate con un numero consistente di piccole e medie aziende, artigiani, imprenditori marchigiani, campani e molisani i quali hanno affiancato con fiducia e coraggio le nostre attività in questi dieci anni di ricerca sperimentale. Tutto questo, comunque non ci sarebbe se non ci fossero stati studenti entusiasti e giovani colleghi capaci di donare tempo e pensieri affiancando quanto andavamo facendo sulla scorta di lezioni oramai storicizzate nel campo del design partecipato, esperienze che ci hanno guidato come una luce chiara nelle nebbie del contemporaneo (Superstudio, Radicals, Situazionisti, sperimentatori sul nomadismo progettante, oltra alle azioni di Papanek, di Mari o del nostro Dalisi).