Le persone devono essere misura e ragione del fare architettura, che resta sempre un mezzo per la vita, essendo le persone stesse il vero fine. Questo è particolarmente vero per quelle che oramai conosciamo come aree interne: aree fragili, su cui molto si è detto, ma molto resta da fare, specie attraverso l’architettura, che è un mezzo meraviglioso, potente, per aiutare ogni comunità a trattenere memorie e storie. Con la visionarietà che gli è riconosciuta, da uomo di impresa e al tempo stesso di umanista di profonda religiosità, Adriano Olivetti ha scritto che «solo nelle comunità, l’intelligenza sarà veramente al servizio del cuore, e il cuore potrà finalmente portarsi al servizio dell’intelligenza. Ed ecco perché l’avvenire e la difesa di una piccola patria, quella dove sono nati i vostri figli, quella dove avete passato la vostra infanzia, dove avete trascorso anni di sofferenza come anni di letizia e di pace, è un compito ben degno al quale si accinge, in piena solidarietà con i singoli centri e singoli comuni, l’intero movimento Comunità. La natura, il paesaggio, i monti, i laghi, il mare creano con i nostri fratelli i limiti della nostra comunità». Questo volume prova a dare seguito a questo auspicio con il contributo di molti studiosi, architetti, studenti e comunità vicini ai tre piccoli paesi molisani di Riccia, Jelsi e Gambatesa.

 

Nicola Flora, Francesca Iarrusso, Ciro Priore
Sperimentare per ri-abitare le aree interne
Con sperimentazioni progettuali per il dismesso nei piccoli comuni molisani di Riccia, Jelsi e Gambatesa
25,00€
23,70€
isbn 9788862426350
Alleli | Research
115
3 / 2022
3 / 2022
Italian
16,5x24cm
368
colore
brossura
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