La maglia periurbana dilatata e prossima alla campagna risulta spesso soggetta a logiche di frammentazione, laddove invece il rafforzamento delle dinamiche di “prossimità” dovrebbe scongiurare fenomeni di marginalità e il proliferare di ambiti residuali.

Ciò che il volume discute sono i presupposti di un’azione progettuale legata allo spazio aperto e alla presenza di corsi d’acqua, spesso sottovalutati nelle loro potenzialità di riconfigurazione spaziale e ambientale. 

Considerato nella duplice veste di paesaggio ma anche di “interno periurbano”, lo spazio aperto diventa terreno fertile per sperimentare strategie di rigenerazione legate alla ricucitura dei tessuti di relazione – da attuarsi anche attraverso le linee d’acqua – e alla riconfigurazione della loro “misura”: la ricerca di una possibile condizione di “internità”, declinabile in termini periurbani, si pone tra le azioni imprescindibili per costruire prospettive progettuali anti-fragili.