La ricerca accetta la sfida della rappresentazione dello spazio architettonico ecclesiale alla luce delle teologia moderna, auspicando un’autentica innovazione.
L’uso dell’Intelligenza Artificiale per generare immagini spaziali apre a una progettazione dinamica e non sostituisce, ma può arricchire, l’esperienza religiosa in architetture aperte alla meditazione e alla comunità.
Le idee di Romano Guardini, Barnett Newman, Jacques Maritain influenzano tale prospettiva, dove l’I.A. crea espressioni estetiche in evoluzione, suggerendo nuove possibilità percettive. Le immagini uniscono apprendimento simbolico, innovazione urbana e apertura multiculturale, proponendo quali nuovi “tipi” spirituali la cappella urbana e l’edificio ibrido, luoghi dove poter sviluppare, ancora, la forza creativa dell’architettura ecclesiale.