Fortezza ottocentesca ed ex-caserma dell’Esercito Italiano, Forte Marghera è parte dell’ampio sistema difensivo della laguna veneta. Paradigma di un paradossale ritardo nell’attuazione delle strategie di difesa della Serenissima, il suo completamento sarebbe coinciso con la fine di un’epoca, quella delle fortificazioni permanenti, non più funzionali alle rinnovate strategie belliche e presto convertite in poli logistici. 
Collocato al margine tra acque salmastre e terraferma, a circa cinque chilometri dal centro storico di Venezia, questo luogo di stratificazioni e di intrecci tra architettura e natura sta assistendo ad un percorso di riappropriazione e riapertura al pubblico dopo anni di abbandono.
Patrimonio del Ministero della Difesa fino alla completa dismissione dell’area militare nel 1995, il Forte è oggi un sito monumentale e un parco naturale tutelato ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 42/2004).
Il volume presenta i risultati della ricerca “Forte Marghera ‘900. Strategie di conservazione e valorizzazione del patrimonio moderno e contemporaneo nel complesso fortificato”, esito della convenzione sottoscritta nel 2020 tra l’Università Iuav di Venezia e Fondazione Forte Marghera (Comune di Venezia) con l’obiettivo di sviluppare strategie innovative di analisi e di intervento per la conservazione e il riuso del vasto patrimonio edilizio edificato nel XX secolo, che documenta un momento di significativo passaggio tra tradizione e innovazione nel costruire.
Accanto al portato di memoria, la tutela dei paesaggi militari dismessi rappresenta un fattore di promozione ed armonizzazione della società, da supportare con strategie di valorizzazione aggiornate e condivise. In quest’ottica, la ricerca traccia i primi spunti per un quadro metodologico e operativo dedicato a supportare e orientare i processi che stanno rendendo il compendio un significativo centro di scambio culturale.